Montemurlo Provincia di Prato - ToscanaWeb

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COMUNE DI MONTEMURLO PROVINCIA DI PRATO

Il comune di Montemurlo si trova a metà strada tra Prato e Pistoia e si estende per circa 30,66 km². È posto ai margini tra l'appennino tosco-emiliano e la piana metropolitana Firenze-Prato-Pistoia. Il punto più alto del comune è la cima del monte Le Cavallaie. L'altitudine minima è di 43 metri, in corrispondenza della confluenza tra i fiumi Agna e Bure, che dà origine al fiume Calice, in località Oste. È attraversato da numerosi piccoli corsi d'acqua, quali: il Meldancione, lo Stregale, il Funandola, dal torrente Bagnolo, dal torrente Agna, che segna il confine con il comune di Montale, e dal corso d'acqua Ficarello, che segna invece in parte il confine con il comune di Prato.
Popolazione 18.914 abitanti (Al 01/01/2021)
Superficie 30,78 km²
Densità 614,57 ab./km²
Codice Istat 100003
Codice catastale F572
Prefisso 0574
CAP 59013

Numeri utili
Centralino 0574 5581
Urp 0574 558325
Fax 0574 682363
Polizia Municipale 0574 558499

Nome abitanti
Montemurlesi

Santo Patrono
Esaltazione della Santa Croce - 3 maggio

Zona sismica
2

Zona climatica
D

Altitudine
73 m. s.l.m. - minima: 43 - massima: 976
Misura espressa in metri sopra il livello del mare del punto in cui è situata la Casa Comunale. Le quote minima e massima del territorio comunale sono state elaborate dall'Istat sul modello digitale del terreno (DEM).

Quando arrivi in un paese devi sederti da qualche parte e stare zitto. Nessuna foga di parlare. Aspettare che il silenzio ti porti qualche dono. Se hai fretta, in un paese non avrai fortuna.

(Franco Arminio)
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Jacques Heurgon
È in verità impressionante il constatare che, per due volte nel VII secolo a.C. e nel XV d.C., pressoché la stessa regione dell’Italia centrale, l’Etruria antica e la Toscana moderna, sia stata il focolaio determinante della civiltà Italiana.
Fernand Braudel
Colline di Toscana, coi loro celebri poderi, le ville, i paesi che sono quasi città, nella più commovente campagna che esista.
Fabrizio Caramagna
La campagna toscana. Puro incanto, colori nitidi e contorni netti. E da qualche parte un borgo sulle colline che ti fa brillare gli occhi.
Guido Piovene
La Toscana è tra le regioni del mondo più famose per la loro bellezza. E’ un luogo comune parlare della dolcezza e della grazia dei suoi paesaggio. Le valli intorno a Firenze, nel Pistoiese, in Lucchesia e altrove, con i loro giochi d’olivi chiari e di cipressi scuri, hanno una veste incantevole che sa di pittura e di prospettiva artistica.
Albert Camus
Ma alla fine dei miei giorni vorrei rifare a piedi, sacco in spalla, la strada da Monte San Savino a Siena, costeggiare quella campagna d’olive e d’uve di cui risento l’odore, vedere allora sorgere Siena nel tramonto con i suoi minareti, come una Costantinopoli di perfezione.
Bino Samminiatelli sul Chianti
Fra orti, giardini e ulivi regolati dall’arte amabile del potare, si snodano sui colli vie così in pace che sembrano dimenticate, dove si procede fra meravigliose scoperte di cose sempre uguali e sempre impreviste.
Guido Piovene
Pure, ad osservarla bene, la dolcezza non è la più intima caratteristica della terra toscana, come invece del”Umbria. Anche nelle parti più amene, quali le valli del Mugello ed il Chianti, sotto l’involucro grazioso si scopre una precisione, una purezza di contorni, uno scarno rigore di disegno: mentre l’occhio si incanta sulla dolcezza delle prime apparenze, scivola dentro l’anima una lezione più severa. La bellezza Toscana è una bellezza di rigore, di perfezione, talvolta di ascetismo, sotto l’aspetto della grazia.
Henri Desplanques
La campagna toscana è stata costruita come un’opera d’arte da un popolo raffinato, quello stesso che ordinava nel ‘400 ai suoi pittori dipinti ed affreschi: è questa la caratteristica, il tratto principale calato nel corso dei secoli nel disegno dei campi, nell’architettura delle case toscane. È incredibile come questa gente si sia costruita i suoi paesaggi rurali come se non avesse altra preoccupazione che la bellezza.
Curzio Malaparte
Il solo, fra tutti i popoli, italiani e stranieri, che non abbia paura dell’inferno, il solo che abbia con l’inferno continui e familiari rapporti, sono i toscani. I quali da tempo immemorabile hanno da sempre viaggiato in quel paese, e tuttora lo percorrono, come se viaggiassero in casa propria. Vanno e vengono dall’inferno quando piace a loro, e nel più semplice modo.
Oriana Fallaci
Amo appassionatamente la Toscana. Mi inorgoglisce troppo quello che ha dato al mondo nel campo dell’arte, della scienza, della letteratura, della politica insomma della cultura. E a ogni pretesto parlo e scrivo della Toscana […]. Però si tratta di un amore poco ricambiato. […] La Toscana non è né è mai stata una mamma tenera e affettuosa. Quando ha un figlio o una figlia che la ama e la onora anziché amarlo e onorarlo a sua volta mostrando un po’ di gratitudine lei lo bistratta, lo perseguita, lo respinge.
Ilaria Giannini
Dolci colline dal profilo inconfondibile, città d’arte in cui si respira la storia, borghi dove il tempo sembra essersi fermato: la Toscana è una terra che sin dall’antichità ha sedotto i visitatori e stregato i suoi stessi abitanti, tanto che sono molti gli artisti che hanno cantato le sue bellezze.
Gabriele D’Annunzio
O Toscana, o Toscana, dolce tu sei ne’ tuoi orti che lo spino ti chiude e il disprezzo ti guarda;
dolce sei nelle tue colline che il ruscello ti riga e l’ulivo t’inghirlanda.
E una dura virtude certo nelle tue torri commise e murò per la guerra civile le pietre forti;
e carca di grandi morti tu sei ne’ tuoi sculti sepolcri, o Fiorenza, o Fiorenza, giglio di potenza, virgulto primaverile;
Curzio Malaparte
Maggior fortuna sarebbe, se in Italia ci fossero più toscani e meno italiani.
Oriana Fallaci
“La verde Maremma!
Un deserto di bellezza colmo di sole – anche se un velo
Sopra si distende di malinconica tristezza;
Orma d’uomo non calpesta il regno della solitudine
Il deserto in fiore risplende invano”.
Raffaello Lambruschini
La Toscana per le sue antiche glorie, pel suo primato nella lingua e nella civiltà, pei suoi costumi e il suo spirito di Comuni, può dare all'Italia un gran lustro e un savio indirizzo in ogni cosa, quando sia confederata, ma signora di sé: cesserebbe di essere quel che ella è stata e quel che è, cesserebbe di giovare all'Italia, dove fosse incorporata ad altro Stato.
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